Poche settimane orsono mi sono recato nella giovane Repubblica montenegrina, da circa un mese divenuta Stato indipendente e sovrano. Oltre alle classiche attività vacanziere ho ben pensato di approfondire le mie conoscenze sull'enologia di questo bellissimo lembo d'Europa. Ho chiesto informazioni ad alcuni amici locali (anch'essi appassionati di vini) e questi mi hanno consigliato una visita ad una azienda molto valida, la Agrokombinat 13 jul-AD Plantaže, situata nei pressi di Podgorica (un tempo chiamata Titograd), la capitale del piccolo Stato.
La storia di questa azienda (tuttora controllata in parte dallo Stato) è davvero interessante e mi sembra opportuno parlarne in due parole in questo articolo. La zona dove oggi si trovano quasi tutti i vigneti dell'azienda, il Čemovsko Polje, era, fino agli anni '60 del secolo scorso un area dalle condizioni semidesertiche, arida ed incolta. Ma l'origine carsica del territorio faceva supporre una grande quantità di acque sotterranee, scoperte con l'intervento disposto dal Governo comunista ai tempi al potere, determinato a migliorare le condizioni economiche ed occupazionali della zona. Tale iniziativa ebbe un grande successo ed ora, nel piccolo Montenegro, esiste e prospera il vigneto più esteso d'Europa (2067 ettari a corpo unico!!). Una distesa mozzafiato di filari e tralci, frutto della caparbietà e di un impegno rivolti al progresso sociale, ricopre ora quella che un tempo era una landa brulla e sassosa. Il tutto a costituire una azienda tuttora in espansione (l'incremento della superficie vitata è di circa 80 ettari l'anno) che vanta numerose certificazioni (ISO 9001-9002 sulla qualità e ISO 14001 sul sistema di gestione ambientale).
Il particolare clima, fatto di estati asciutte e lunghe (rendendo minimi i problemi di difesa anticrittogamica), con pioggie autunnali ritardate ed escursioni termiche giornaliere rilevanti, fanno del Čemovsko Polje un terroir di particolare pregio, le cui potenzialità non sono state del tutto sperimentate, visto l'insediamento piuttosto recente della vitivinicoltura. Le cultivar coltivate nell'azienda sono principalmente le tre varietà autoctone del Montenegro, il Vranac e la Kratošija (vitigni a bacca nera, dei quali parlerò in un apposito post in prossimità dell'autunno) ed il Krstač, vitigno bianco principe dei pasti estivi ed a base di pesce.
Il Krstač, spregiudicatamente autoctono in queste terre, è un vitigno caratterizzato dall'avere il grappolo di dimensioni piuttosto grosse, di forma cilindrico-piramidale, con alatura superiore pronunciata, in modo da far assumere al grappolo una forma di croce, dalla quale deriva il nome della cultivar (krst in lingua serba significa appunto croce). Gli acini, di forma rotonda-subovale, sono di media grandezza e provvisti di abbondante pruinosità (la pruina è risaputamente ricca di lieviti selvaggi e la sua composizione favorisce lo sviluppo degli stessi nel mosto). La maturazione è piuttosto tardiva e concretizza una buona sinergia con il clima del territorio, contraddistinto da pioggie autunnali ritardate.
L'azienda da me visitata produce dal Krstač un vino molto elegante, ottenuto dalla vinificazione in bianco e senza l'utilizzo di lieviti selezionati, in quanto la fermentazione procede con i soli lieviti selvaggi, presenti sulle uve di quest'area i abbondanza, visti gli scarsi interventi contro le avversità crittogame che la bassa piovosità estiva e l'elevata insolazione permettono. Il vino realizzato da questa cultivar è caratterizzato dal colore giallo dorato con sfumature verdastre, dall'aroma caratteristico ed inconfondibile, che ricorda le fioriture del mandorlo. Il sapore equilibrato, il moderato tenore alcolico (12% vol.), il giusto tenore di acidità che gli conferiscono freschezza e bevibilità, lo rendono un vino eccellente per una ottima cena a base di pesce nelle serate estive. Un abbinamento ottimo è a mio avviso quello che si realizza con la ricetta postata su questo ottimo blog di cucina.
Il prodotto ha un prezzo davvero concorrenziale (allo spaccio aziendale l'ho pagato 1 euro e 96 centesimi), dato il basso costo dei fattori produttivi e le buone professionalità presenti in azienda (tra i dirigenti ho trovato persone molto giovani).
In Italia purtroppo non è possibile trovarlo in vendita, visto il provincialismo ed i pregiudizi che spesso riguardano tutto cio che proviene da oltremare. In realtà la Regione balcanico-danubiana rappresenta, a mio avviso, un universo varietale e di tradizioni enologiche che irradierà il futuro dei consumi. Gli importatori ed i distributori che in Italia capiranno ed investiranno per primi nei vini di questi Paesi (in un prossimo futuro "vini di tendenza") dimostreranno intuito e senso degli affari, con sicuri e positivi riflessi economici. I dirigenti della AD Plantaže lo hanno capito e si stanno preparando.
Per il momento si può gustare questo prodotto solo sul litorale montenegrino, bello ed abitato da persone gentili ed ospitali. Sperando che nel nostro Paese vengano presto rimossi i pregiudizi e le manie di superiorità cieca, auspicando che la nostra "mentalità enologica" si liberi dei tabù e navighi libera oltre le "Colonne d'Ercole"...prima di giudicare bisogna conoscere!!
Allora cosa dire?? Buona Salute a Tutti!! Pierluigi Salvatore.
NELLE FOTO: SCORCIO DEL LAGO DI SCUTARI, VIGNETI NELL'AREA DEL ČEMOVSKO POLJE, GRAPPOLO DI UVA DELLA CULTIVAR KRSTAČ (DALLA CARATTERISTICA FORMA A CROCE), BOTTIGLIA DELLA "AGROKOMBINAT 13 JUL-AD PLANTAŽE", PANORAMA SULLA COSTA MONTENEGRINA.
La storia di questa azienda (tuttora controllata in parte dallo Stato) è davvero interessante e mi sembra opportuno parlarne in due parole in questo articolo. La zona dove oggi si trovano quasi tutti i vigneti dell'azienda, il Čemovsko Polje, era, fino agli anni '60 del secolo scorso un area dalle condizioni semidesertiche, arida ed incolta. Ma l'origine carsica del territorio faceva supporre una grande quantità di acque sotterranee, scoperte con l'intervento disposto dal Governo comunista ai tempi al potere, determinato a migliorare le condizioni economiche ed occupazionali della zona. Tale iniziativa ebbe un grande successo ed ora, nel piccolo Montenegro, esiste e prospera il vigneto più esteso d'Europa (2067 ettari a corpo unico!!). Una distesa mozzafiato di filari e tralci, frutto della caparbietà e di un impegno rivolti al progresso sociale, ricopre ora quella che un tempo era una landa brulla e sassosa. Il tutto a costituire una azienda tuttora in espansione (l'incremento della superficie vitata è di circa 80 ettari l'anno) che vanta numerose certificazioni (ISO 9001-9002 sulla qualità e ISO 14001 sul sistema di gestione ambientale).
Il particolare clima, fatto di estati asciutte e lunghe (rendendo minimi i problemi di difesa anticrittogamica), con pioggie autunnali ritardate ed escursioni termiche giornaliere rilevanti, fanno del Čemovsko Polje un terroir di particolare pregio, le cui potenzialità non sono state del tutto sperimentate, visto l'insediamento piuttosto recente della vitivinicoltura. Le cultivar coltivate nell'azienda sono principalmente le tre varietà autoctone del Montenegro, il Vranac e la Kratošija (vitigni a bacca nera, dei quali parlerò in un apposito post in prossimità dell'autunno) ed il Krstač, vitigno bianco principe dei pasti estivi ed a base di pesce.
Il Krstač, spregiudicatamente autoctono in queste terre, è un vitigno caratterizzato dall'avere il grappolo di dimensioni piuttosto grosse, di forma cilindrico-piramidale, con alatura superiore pronunciata, in modo da far assumere al grappolo una forma di croce, dalla quale deriva il nome della cultivar (krst in lingua serba significa appunto croce). Gli acini, di forma rotonda-subovale, sono di media grandezza e provvisti di abbondante pruinosità (la pruina è risaputamente ricca di lieviti selvaggi e la sua composizione favorisce lo sviluppo degli stessi nel mosto). La maturazione è piuttosto tardiva e concretizza una buona sinergia con il clima del territorio, contraddistinto da pioggie autunnali ritardate.
L'azienda da me visitata produce dal Krstač un vino molto elegante, ottenuto dalla vinificazione in bianco e senza l'utilizzo di lieviti selezionati, in quanto la fermentazione procede con i soli lieviti selvaggi, presenti sulle uve di quest'area i abbondanza, visti gli scarsi interventi contro le avversità crittogame che la bassa piovosità estiva e l'elevata insolazione permettono. Il vino realizzato da questa cultivar è caratterizzato dal colore giallo dorato con sfumature verdastre, dall'aroma caratteristico ed inconfondibile, che ricorda le fioriture del mandorlo. Il sapore equilibrato, il moderato tenore alcolico (12% vol.), il giusto tenore di acidità che gli conferiscono freschezza e bevibilità, lo rendono un vino eccellente per una ottima cena a base di pesce nelle serate estive. Un abbinamento ottimo è a mio avviso quello che si realizza con la ricetta postata su questo ottimo blog di cucina.
Il prodotto ha un prezzo davvero concorrenziale (allo spaccio aziendale l'ho pagato 1 euro e 96 centesimi), dato il basso costo dei fattori produttivi e le buone professionalità presenti in azienda (tra i dirigenti ho trovato persone molto giovani).
In Italia purtroppo non è possibile trovarlo in vendita, visto il provincialismo ed i pregiudizi che spesso riguardano tutto cio che proviene da oltremare. In realtà la Regione balcanico-danubiana rappresenta, a mio avviso, un universo varietale e di tradizioni enologiche che irradierà il futuro dei consumi. Gli importatori ed i distributori che in Italia capiranno ed investiranno per primi nei vini di questi Paesi (in un prossimo futuro "vini di tendenza") dimostreranno intuito e senso degli affari, con sicuri e positivi riflessi economici. I dirigenti della AD Plantaže lo hanno capito e si stanno preparando.
Per il momento si può gustare questo prodotto solo sul litorale montenegrino, bello ed abitato da persone gentili ed ospitali. Sperando che nel nostro Paese vengano presto rimossi i pregiudizi e le manie di superiorità cieca, auspicando che la nostra "mentalità enologica" si liberi dei tabù e navighi libera oltre le "Colonne d'Ercole"...prima di giudicare bisogna conoscere!!
Allora cosa dire?? Buona Salute a Tutti!! Pierluigi Salvatore.
NELLE FOTO: SCORCIO DEL LAGO DI SCUTARI, VIGNETI NELL'AREA DEL ČEMOVSKO POLJE, GRAPPOLO DI UVA DELLA CULTIVAR KRSTAČ (DALLA CARATTERISTICA FORMA A CROCE), BOTTIGLIA DELLA "AGROKOMBINAT 13 JUL-AD PLANTAŽE", PANORAMA SULLA COSTA MONTENEGRINA.
12 comments:
Molto interessante, adesso sono curiosa di assaggiare questo vino.
:-))
Grazie!! Sono certo che questo vino ti stupirà per la grande peculiarità che possiede. Buona Salute, Pierluigi.
Ciao Pierluigi !
.....come sempre perla di saggezza ed ottima fonte....
a prestissimo
bEttI
Apprezzo molto la passione, la spontaneità che metti nel descrivere, come in questo post, un vino tanto semplice quanto elegante che purtroppo in Italia risulta poco noto.
Ho avuto la fortuna di sentirne il profumo, di degustarlo proprio vicino al posto di produzione a Podgorica, e ribevendolo in Italia respiravo ancora l’aria e i sapori di quella splendida terra per la quale hai fatto gran cosa a spenderci due parole nel tuo articolo.
Penso che la descrizione che hai fatto del Krstac, sia illuminante e rappresenta uno stimolo ulteriore per chi vorrà conoscere questo prodotto ben definito da te “Eccellente”, e sia di buon auspicio per tutti coloro che intendono uscire dai pregiudizi non solo enologici che spesso caratterizzano gli italiani.
Complimenti
Antonio
x ALICE.
SEI SEMPRE TROPPO GENTILE..
FONTE DI COSA?? SE DI VINO VUOL DIRE CHE SONO PREOCCUPANTE :) CIAO E GRAZIE.
X ANTONIO CANDELIERE.
MI FA PIACERE TROVARE UN UTENTE CHE HA ASSAGGIATO QUESTO PICCOLO GRANDE TESORO DELLA NOSTRA BELLA EUROPA. PURTROPPO NON E' UN VINO CONOSCIUTO, MA IL TEMPO, SI SA, E' GALANTUOMO. GRAZIE E BUONA SALUTE!!
Ciao Pierluigi, sono astemia ma passavo lo stesso a salutarti, cosí ho letto questo interessante post su una zona che conosco abbastanza bene...complimenti per il blog!
Grazie Cannella...mi dispiace che sei astemia..ma posso farti una terapia personalizzata per guarire :)
I tuoi complimenti e le tue visite mi fanno davvero onore, grazie e buona salute, Pierluigi.
caro pierluigi ma perche ti interessi di questi vini stranieri quando ne abbiamo di ottimi dalle alpi fino al pollino? fai il giro d'italia in bottiglia e ti accorgerai di quanto è lunga fino a lauria nord
l'universo del vino è infinitamente grande e per un appassionato è un dovere conoscerlo. vini pregiati si possono trovare in molti luoghi...sia a nord delle alpi che a sud del pollino ;)
buona salute, pierluigi.
I love wine. I live in Chile and I drink very good wines. I love carmenere.
Since three weeks ago I drank Casa Silva reserva año 2005, cabernet Sauvignon, a fantastic wine. I dont know that in your city you can buy it.
Auguri, bacio anche per te.
Alejandra
I think that in Chile is possible to have wonderful wines. In my city, unfonrtunately, is impossible to find Casa Silva, but i will ask for it. Un bacio e Buona Salute anche a te!!
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